Sono un fisico e insegno antropologia, mi occupo e mi piace cercare di capire gli umani contemporanei nelle società complesse, in particolare nelle loro prassi quotidiane che riguardano le tecnologie, ovvero la maggioranza dei nostri gesti, delle nostre abitudini, delle nostre azioni.
Dopo 20 anni di questo lavoro ancora non capisco come e perché molti pensino che la tecnologia sia esterna a noi, e spesso nemica. Noi siamo tecnologia, la tecnologia è dentro di noi, ci definisce e ci rende umani, fin dal pleistocene, fin dalle origini, dal fuoco e dalla selce. Homo sapiens è un miracoloso impasto di biologia e tecnologia, di natura e cultura. Se dovessi buttare lì delle percentuali come in una ricetta, direi che la torta umana è composta dal 90% di tecnologia e dal 10% di biologia. Insomma, la tecnologia umanizza l’uomo. L’uomo è tecnologia.
Con questa convinzione mi stupisco quando sento gli umani miei contemporanei attaccare l’automazione, la robotica, l’intelligenza artificiale e tutte le nuove prassi digitali. Lo trovo assurdo.
Prendete Amazon, i miei studenti e molti miei amici difendono il diritto di andare a fare la spesa, dicono che Amazon imbruttisce l’umanità, la impigrisce. Io nelle mie lezioni provo a mostrare quali sono le azioni umane svolte durante l’attività di fare la spesa: 1. Fare la lista (sempre uguale). 2. Infilarsi nel traffico (inquinando). 3. Combattere nella corsia, tra yogurt e biscotti, a sportellate con il carrello.
4. Una volta alla cassa; vedere un umano (robot biologico) obbligato a muovere merci davanti ad un lettore laser che fa bip, bip, bip. Nessuna parola, nessun empatia, non c’è tempo, altri carrelli spingono da dietro. 5. Poi di nuovo in auto, in mezzo al traffico. 6. Poi, infine, sollevamento spesa, fino a casa.
Ecco, è questo che volete? E’ questo che rimpiangerete nel futuro? IO NO!
Alcuni dicono che è rilassante…altri dicono che è socialmente utile. Io penso che sia una schizofrenia del Novecento. Che camminare in campagna è rilassante e che una cena con altri umani è socialmente utile…non andare in un supermercato con le luci al neon…e penso che forse ce lo siamo dimenticati…
Ecco l’alternativa: mentre Amazon mi porta la spesa a casa (con auto elettrica e ottimizzando il percorso e servendo altri utenti) mi consegna quello di cui ho bisogno, magari raccogliendo informazioni dalle mia abitudini alimentari (attraverso il mio water sensorizzato), proponendomi una dieta sempre più adatta al mio organismo. Mentre Amazon fa tutto questo, mi sveglio e resto a casa, a leggere un libro o esco, vado a correre o a giocare con le mie figlie al parco.
Questa per me è qualità della vita, questa per me è vera umanità e, ancora una volta, questa nuova e migliore umanità passa dalla tecnologia…
Ora voi direte, ma così ci saranno un sacco di posti di lavoro persi, i supermercati chiuderanno. Proprio così, e ancora una volta vi pongo una domanda: fareste fare ai vostri figli o ai vostri nipoti il cassiere o la cassiera nel futuro? Vi sembra giusto, davanti alle alternative che il XXI Secolo ci offre, insistere con questo modello di robotizzazione degli umani?
Non sarebbe meglio ridisegnare tutta la società e la sua organizzazione, inserendo queste nuove tecnologie e queste nuove prassi, tenendo davvero l’uomo e i suoi bisogni al centro?
Io vorrei occuparmi di questo…e vedere sul mercato molti più player con questo atteggiamento…