Convinciamoci. L’innovazione non c’entra nulla con la tecnologia e con i centri ricerca e sviluppo. Piuttosto ha a che fare con la capacità del Homo sapiens di superare se stesso, di immaginarsi diverso. Che é l’unica caratteristica che ci rende così speciali rispetto agli altri animali, che sono praticamente immutabili (scusa Darwin!).
E di solito, più che a un superamento o un’evoluzione, il processo dell’innovazione porta ad un vero e proprio ribaltamento della visione, vere e proprie rivoluzioni.
Per questo credo che l’immagine più chiara e sintetica dell’innovazione sia quella di Dick Fosbury (USA) che nel 1968 a Città del Messico si presentò sulla pedana olimpica con il suo salto dorsale, vincendo la medaglia d’oro contro il resto del mondo che saltava ventrale da sempre.
Sembrava un marziano, Dick. Come Galileo, Einstein, Curie, Jobs e Musk. Gli avversari lo guardavano come si guarda qualcuno che ti sta fregando, invece Fosbury era solo avanti di un decennio e indicava a tutti la strada per il futuro.